Kindle sotto attacco
Anche l’ innocente e culturale E.book.reader è sotto la lente d’ingrandimento degli Hacker, proprio stamattina mi è capitato di leggere un articolo su “il Fatto quotidiano” a firma del sempre ottimo Rapetto che riporto in parte e parlava proprio di questo problema tornato in auge in questi giorni:
Estratto Articolo de Il Fatto Quotidiano —
Proprio in questi giorni è riapparsa una minaccia che – scoperta nell’ottobre di un anno fa – molti credevano esser stata curata a dicembre e definitivamente archiviata. Il 16 settembre sarebbe stato individuato un nuovo specifico rimedio.
A lanciare l’allarme è un ricercatore particolarmente attivo, Benjamin Daniel Mussler, che non esita a spiegare che gli hacker possono ‘avvelenare’ i lettori Kindle utilizzando codici maligni o ‘script‘, nascosti ad esempio nel titolo di un e-book, andando a compromettere gravemente l’account Amazon del malcapitato di turno.
L’azione criminale va a colpire le funzioni di gestione dei contenuti e dei dispositivi e quelle di impostazione dell’apparato presenti nella libreria di Kindle. Una tanto impercettibile quanto venefica istruzione maligna come « <script src=”https://www.example.org/script.js”></script> » può essere mandata in esecuzione non appena l’utente apre la pagina web del Kindle Store: i cookies dell’account di Amazon possono essere raggiunti e trasferiti a chi ha progettato la trappola con conseguenze sgradevoli per chi si è inconsapevolmente fatto scippare la propria identità di bibliofilo digitale.
Mentre gli e-book “originali” sono considerati sicuri, quelli acquisiti da fonti non certificate (siti “birichini” o amici/colleghi pronti a condividere file di dubbia o ignota provenienza) possono essere sfruttati dai moderni manigoldi per andare a segno.
Mentre gli esperti sono al lavoro per verificare se il “fixing” (ovvero la riparazione della falla) è andato a buon fine, la raccomandazione è quella di non cadere nella tentazione di accaparrarsi libri elettronici di cui non si conosce l’origine o che si sa essere frutto di più o meno acrobatiche scorribande.
Twitter: @Umberto_Rapetto
Quindi signori miei, se siete felici possessori di uno di questi fantastici gingilli. trattateli con cura.
Fonti: il Fatto quotidiano – Umberto Rapetto
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